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A Telese Terme grande partecipazione di pubblico alla presentazione del volume di Antonella Leone “L’altalena”

Presentare il lavoro di scrittura “L’Altalena”, della Dott.ssa Antonella Leone, socia della comune Coop. Centottanta, è stata esperienza feconda e collettivamente coinvolgente. La serata è stata organizzata in Telese Terme il giorno 3 settembre u.s. dalla casa Editrice 2000diciasette che ha coinvolto più relatori che, a vario titolo, appartengono alle associazioni del territorio della Valle Telesina o come testimoni diretti della difficoltà di vivere per persone svantaggiate. Psichiatria Democratica è stata presente con il Dott. Salvatore Di Fede, Segretario Nazionale, e chi scrive, affermando che il lavoro diaristico pubblicato dalla Leone, che narra del suo percorso di cura attraverso le opportunità della Salute Mentale di comunità, è stato possibile grazie alla legge 180 e ai suoi Servizi di Salute Mentale, alla praticabilità di un protagonismo diretto, alla rete sociale che si è attivata intorno e per lei. E non ultimo grazie alla cooperazione sociale e alla sua straordinaria funzione di integrazione sociale e lavorativa.

Dott.ssa Carmen Pellecchia

 

Una serata che ha posto al centro dell’attenzione dei numerosi convenuti il tema dei diritti sociali e di cittadinanza da esigere allargando il fronte delle alleanze in un momento di grave attacco alla legge 180.

In calce riportiamo copia della mia prefazione al libro.

Nel tempo della solitudine pandemica, con ritmo delicato e in grado di giungere al cuore, l’esordio dell’Altalena rompe gli schemi attraverso una inquieta introspezione che porterà l’autrice a rivalorizzare il tempo del “Noi” attraverso il riconoscimento dell’Altro. “Ce la faccio da sola il più delirio”.

Un diario L’Altalena che affronta emozioni, stati d’animo e riflessioni sulla propria condizione. Dalla narrazione adolescenziale a quella adulta attraversando l’angoscia, lo smarrimento, la paura e il dolore per l’accettazione della malattia.

Depressione Bipolare è la diagnosi, malattia dell’anima e disagio esistenziale, attraversata con gli occhi di una giovanissima donna che fa i conti con la prima diagnosi, i medici, lo studio, la riabilitazione, il mondo del lavoro e l’accettazione ma non prima di aver danzato dolorosamente nel buio.

Il cammino in bilico di una danzatrice che d’improvviso si riscopre funambola, costantemente alla ricerca di un equilibrio.

Guerra, Via Crucis, Calvario le immagini utilizzate per raccontare la fase depressiva. Potenza, speranza, forza e invincibilità le parole usate per descrivere la fase caratterizzata dall’euforia. Scrittura intensa e profonda valorizzata dalla poesia che fa da sottofondo a tutto il cammino. Passi ben calcati che lasciano orme che aprono e hanno aperto nuovi sentieri.

Passi, lungo questo cammino, che si incrociano con tanti altri, la famiglia, gli amici, il Distretto di Salute Mentale di Puglianello, la Comunità Terapeutica L’Aquilone di Solopaca, la Cooperativa Centottanta.

Depressione-Euforia, Depressione-Euforia e ancora Depressione-Euforia è questo il ritmo dell’Altalena, generoso dono che l’autrice fa non soltanto a sè stessa per ordinare e dare senso alla sua personale comprensione del mondo e della malattia, ma che vuole condividere con chi tra queste righe potrà riconoscere un po’ della sua storia e sentire che nell’incessante ricerca delle soluzioni in solitudine vi è il delirio, nella costruzione di barche e di porti insieme si può perseguire la felicità.

A Imola la presentazione del volume “La realtà non è per tutti”

Martedì 12 Novembre 2019, presso la Sala Conferenze Maurizio De Maurizi dell’ Ospedale S.Maria della Scaletta di Imola, si è tenuto un incontro pubblico su libro di Antonello d’Elia:” La realtà non è per tutti “, che è stato curato dallo psicologo Ennio Sergio.

Antonello d’Elia, Psichiatra e Presidente Nazionale di Psichiatria Democratica, dà vita ad un racconto in cui a parlare di salute mentale sono, insieme agli psichiatri, anche pazienti, parenti, giornalisti, cineasti, cooperatori, infermieri, magistrati, baristi, vigili urbani, e quanti ogni giorno si trovano a stretto contatto con l’esperienza del disagio mentale. Insomma un coro di voci che ci fa vedere, dopo oltre 40 anni dalla legge 180, quanto pregiudizio resista ancora sul tema, e toccare con mano quanto ciascuno di noi sia coinvolto nella costruzione di quel grande bene comune che è la Salute Mentale.

Sala piena di studenti degli istituti di istruzione superiore, familiari, utenti e cittadini sensibili ai temi della salute mentale, a dialogare con l’Autore e lo psichiatra Raffaele Galluccio, altro esponente di spicco dell’Associazione fondata da Franco Basaglia, per annodare i fili della memoria, ribadire l’importanza dei percorsi che hanno messo in discussione l’istituzione manicomiale, il loro superamento. Ma anche per riaffermare l’impegno quotidiano dei Servizi insieme al mondo dell’associazionismo e della cooperazione sociale, per promuovere le buone pratiche ed affermare un modello di Salute mentale di Comunità. Il gruppo EXIT che ha costruito un racconto teatrale, facendo leva dalle storie dei personaggi che vivono tra le pagine del libro di d’Elia, ha fatto da cornice agli interventi dei due esponenenti di Psichiatria Democratica.

Una giornata ricca di interventi dal pubblico, non privo di passaggi intensi in cui la commozione era palpabile.

Una esperienza che ci permette di riscoprire l’attualità del pensiero basagliano e di quanto esso raccolga ancora oggi l’interesse nelle nuove generazioni.